giovedì 27 febbraio 2014

Emulatori: per i nostalgici piuttosto che per sperimentare senza sobbarcarsi l'onere dell'acquisto.

C'era un periodo (gli anni '80) in cui non esisteva Windows. C'era un periodo (sempre gli anni '80) in cui, quando ci si recava in un negozio di computer, si doveva scegliere quale di questi acquistare: non - si badi bene - il solito PC assemblato in varie forme e colori a seconda della marca ma dei computer completamente diversi fra loro. 
Era l'epoca del Pet, Commodore 64, Apple II, MSX, Spectrum e di tutti quei computer a 8 e 16 bit che avevano fatto la storia dell'informatica di quegli anni. E parliamo di quelli che erano "facili" da usare. Prima e durante questa fase c'erano quelli in Esadecimale (Amico2000) piuttosto che in Assembler. E non uno che parlasse con l'altro...








Ed ora? Di tutti questi bellissimi computer non si hanno che dei vaghi ricordi. Tutti i pomeriggi passati a giocare a Manic Miner, Pitfall 2, Ping Pong e Space Invader, i listati in Basic digitati con infinita pazienza e le maledette cassette che spesso e volentieri si rovinavano a furia di essere usate...

Tutto finito? Ne siete davvero sicuri?
Voltiamo pagina e torniamo per un attimo al presente, introducendo il termine emulatore. I computer di oggi hanno delle capacità di calcolo molto elevate; così, col passare degli anni, alcuni programmatori sono riusciti a ricreare via software tutti i computer sopra citati. Li hanno cioè emulati, permettendo quindi ai nostri PC di trasformarsi ad esempio in uno Spectrum per tutto il tempo in cui l’emulatore resta in esecuzione. 
Comunque, per chi non ne vuole proprio sapere di armeggiare con gli emulatori, sono disponibili vari frontend, ovvero dei programmi che fungono da interfaccia tra l'utente e l'emulatore e che aprono quest'ultimo (eseguendo così il programma voluto) senza che l'utente debba necessariamente sapere come usarlo.



Facciamo un piccolo passo di storia informatica: l'Apple II
Una macchina rivoluzionaria per i tempi! Era il 1976 e la rivoluzione del computer è iniziata!

Storia

Nel 1976 i due fondatori di Apple Computer, Steve Jobs e Steve Wozniak, avevano già costruito nel loro garage l'Apple I, un microcomputer che però poteva essere appetibile solo ad un pubblico di appassionati di elettronica. Jobs desiderava rendere l'informatica accessibile a tutti quindi, rielaborando il progetto dell'Apple I, i due misero tutta l'elettronica in una scatola di plastica beige dotata di monitor e tastiera dando forma al personal computer che utilizziamo ancora oggi.

Hardware

L'Apple II è dotato di un microprocessore MOS 6502 funzionante alla frequenza di 1 MHz. La memoria RAM ammonta a 4 kB, espandibili fino a 48 kB. Possiede 8 alloggiamenti di espansione, un BASIC (senza virgola mobile) su ROM, un monitor monocromatico o a colori e, come unità dati, un registratore a cassette o uno/due drive per floppy disk da 5" 1/4. Successivamente la Apple produrrà il suo primo hard disk: il ProFile da 5 MB (al costo di circa tremila dollari).
L'Apple II è interfacciabile con stampanti (una, chiamata "Silentype", è prodotta direttamente dalla Apple ed è di tipo a carta termica a rullo) e modem, e, mediante un'apposita scheda dotata di microprocessore Z80, può utilizzare il sistema operativo CP/M.

Software

Il sistema operativo è l'Apple DOS (la versione più diffusa è la 3.3), poi sostituito dal ProDOS. I primi programmi: Visicalc, Apple Writer, ScreenWriter ed AppleWorks. 
I linguaggi: Applesoft BASIC (che aggiunse i calcoli in virgola mobile), UCSD Pascal, Assembler, Logo. 
Con l'avvento del mouse, fiorirono molti programmi in modalità grafica, vedi JANE, prodotto integrato simile al citato AppleWorks, MouseCalc, AppleDesk, eccetera. 
Molti software venivano distribuiti come eseguibili binari (lanciabili con il comando BRUN), ma poiché il sistema operativo di base conteneva un interprete BASIC integrato (l'Integer BASIC), alcuni software erano distribuiti direttamente come codice sorgente (lanciabile con il comando RUN). 
Numerose riviste pubblicavano perfino codice su carta che il lettore poteva pazientemente battere alla tastiera per ottenere programmi e semplici videogiochi. 
Oltre a pubblicare listati, alcune (raramente) fornivano anche floppy (da 5 1/4") con giochi ed applicativi. Il manuale allegato riporta il codice assembler commentato del software "MONITOR", ossia il BIOS (eseguito dal BASIC col comando "call -151"); inoltre, nello stesso testo, vi sono descritte molte routine con i parametri da inserire nei registri ed il loro utilizzo. 
All'epoca circolavano ulteriori manuali con guide all'utilizzo del DOS, locazioni delle variabili in RAM, e uso delle relative routines.
Data la semplicità costruttiva dei primi modelli, in particolare II e II+, nel mondo furono costruiti diversi "cloni". Per contrastare questo fenomeno, l'Apple, costruì i modelli //e e //c utilizzando chip costruiti appositamente per loro.



Adesso per i nostalgici come me, è disponibile un bellissimo emulatore! Funziona egregiamente sotto Windows e ci sono centinaia di software disponibili!

Emulatore: Apple //e Emulator for Windows
Software: ftp://public.asimov.net/pub/apple_II/

Siti per emulatori:

Tutto Commodore: link
Emulatori, manuali e altro: link
Museo in Ticino: link
Un vecchio sito ma ancora usabile: link


Per chi invece volesse un emulatore moderno, ecco a voi come far girare Android su Windows.


Virtualizzare Android sotto Windows la ricetta di AMD per i propri PC
Sempre più interesse verso il mondo Android anche da parte di AMD, che ferma restando l'architettura x86 propone per i propri sistemi il pacchetto AMD-Bluestack con il quale eseguire Android in ambiente virtualizzato

Far convergere il mondo dei PC x86 con l'ecosistema sviluppato da Google per il proprio sistema operativo Android? E' a questo risultato che punta AMD, azienda che ha annunciato al Mobile World Congress di Barcellona un accordo con Bluestacks che punta proprio verso questa direzione.
Con l'acquisto di PC basati su processori e APU di AMD sarà possibile dotarsi di questa funzionalità semplicemente scegliendo l'aggiornamento AMD-BlueStacks: verrà fornito in bundle un software, che rende accessibile da sistema operativo Windows un ambiente Android virtualizzato all'interno del quale poter eseguire qualsiasi applicazione sviluppata per quest'ultimo sistema operativo. Il comunicato stampa diffuso da AMD segnala che nel mercato EMEA questa funzionalità verrà resa disponibile nel corso dell'anno; quello che non è chiaro è se questa sarà fornita gratuitamente o se a fronte di un sovrapprezzo, ma considerando la natura open source di Android e il plus fornito ai PC AMD da questa funzionalità è ipotizzabile che il servizio sia gratuito.

Il software BlueStacks è attualmente disponibile per il download in forma gratuita, ma quella offerta è una versione differente rispetto a quella sviluppata per il bundle con AMD. La versione di Android utilizzata è quella Ice Cream Sandwich e non quella Jelly Bean attesa per la versione AMD. Oltre a questo mancano una serie di ottimizzazioni specifiche per le architetture AMD ed è sprovvista del supporto ufficiale a Windows 8.1.

Un approccio di questo tipo è in contrapposizione con quanto proposto recentemente da Intel, che allo scorso Consumer Electronic Show di Las Vegas ha mostrato in collaborazione con Asus un notebook ibrido dotato di funzionalità dual boot. In questo caso i sistemi operativi sono sempre quelli Windows e Android, ma il secondo viene eseguito in modo indipendente e non come ambiente virtualizzato all'interno del primo.

La scelta di quale sia l'approccio preferibile è molto legata alle preferenze degli utenti; è evidente però come un ambiente virtualizzato permetta di fatto di gestire nello stesso tempo entrambi i sistemi operativi, fornendo maggiore flessibilità d'uso. E' altrettanto chiaro come sia per AMD come per Intel l'offrire Android sulle proprie soluzioni PC con architettura x86 sia una strada che permette di rendere queste ultime maggiormente appetibili al pubblico dei consumatori, sfruttando l'interesse verso Android e l'ampia base di applicazioni che questo OS mette a disposizione.


Sito BlueStacks: http://www.bluestacks.com/home.html

Ecco come si presenta l'applicativo (installato su un mio pc):













Buona emulazione a tutti.