Lo
spunto del pezzo di oggi arriva da qui:
La cosa
che colpisce è il sottotitolo: Il caso non è isolato e ora autorità ed
esperti alzano la voce: "Non c’è più tempo. Dobbiamo intervenire
subito"
Ma
anche nell'articolo non si scherza: Oggi
i bambini a 6 anni hanno già in mano l’iPad. Non possiamo più aspettare.
Occorre puntare su un’educazione mirata all’uso consapevole delle tecnologie
già alle elementari”. Daniele Parenti (esperto svizzero di nuove tecnologie
ed educazione, nota del Nero) insiste sul coinvolgimento degli adulti. “La scuola
non può fare miracoli. Sono anche i genitori a dovere fare la loro parte. E a
doversi attivare anche a livello di prevenzione. Alcuni operatori, ad esempio,
consentono di impostare determinati filtri sulla propria rete internet
casalinga. Questo può permettere alle famiglie di gestire diversamente
l’accesso dei loro figli a siti ritenuti pericolosi”.
Voglio
riassumere la mia sensazione
specifica riguardo
al fatto che ci siano milioni di foto di bambini e adolescenti in circolazione:
il fenomeno si diffonde perché alle famiglie non frega nulla dei loro
figli.
Giravano
(lo so perché per lavoro una volta ho dovuto cercare prove informatiche in un caso di
presunta pedofilia) e in parte girano ancora per le scuole e nei gruppi di
adolescenti alcuni speciali numeri telefonici. Si tratta di numeri di telefono ai quali basta
inviare una fotografia di se stessi, nudi davanti
allo specchio. Inviando tale immagine il minore -
spesso un bambino - riceve in
cambio una ricarica telefonica. Esistono due possibilità: l'invio della semplice
foto rimane "privata" oppure la foto/video (chi non ha una
webcam?) finisce su internet nei circoli viziosi di chi ama tali riprese.
Le
cifre sono medio basse in partenza, poche decine di franchi. Ma se si tratta di coppie di amiche-ici
disposte a prodursi in atti più o meno sessuali si arriva a valori di diverse
centinaia di franchi. Ci sono poi fenomeni di adolescenti che si offrono su
siti di peep-show - sempre
le webcam - di
fronte ad adulti che pagano per far fare loro cose più o meno porno.
Eccoci
all'origine delle fotografie o dei filmati. Molti - non solo in Svizzera -
si illudono che la stragrande maggioranza di queste immagini sia di
bambini dell'est o asiatici che vengono abusati e fotografati in pose porno. Le
cose sono un poco diverse, fatevi coraggio e guardate qui:
Update: su consiglio delle autorità ho tolto il link.
E' una
query con Google
(esiste anche per i gay) per far capire che basta pochissimo - uno specchio, un corpo e un telefonino - per far scattare l'orrendo e lucroso commercio. Questo fenomeno si propaga sino ai ragazzini di scuole medie ed elementari perché basta abbiano
un cellulare.
La SIM
è il ponte che permette la diffusione di questi speciali numeri tra i minorenni che rappresentano la fascia più
ampia, nel senso che si tratta di una "zona" culturale nella quale
l'offerta e la domanda si incontrano. Da un lato ci sono i minori che vogliono
la ricarica del telefono, dall'altro ci sono i pedofili che pagano. C'è
anche la fascia di comportamenti simili in palestra, piscina, oratorio dove
i ragazzi vengono lasciati nelle mani di
persone che possono avere voglia di fotografarli e vendere fotografie a
qualcuno. Ma stiamo divagando.
Possono
fare qualcosa i genitori? Diciamo che sino a quando si usa una SIM per il
traffico il consiglio è di dare una POST pagata ai figli, in modo che dalle
fatture si possa controllare il traffico ed eventuali ricariche
periodiche o
sospette. Perché, lo ripeto, in realtà si tratta di fenomeni ove l'offerta
incontra volontariamente la domanda.
Diverso, e
mi ripeto di nuovo ma lo ritengo necessario, è il caso colf-baby sitter-operatori
scolastici dell'infanzia: le vittime sono bambini che hanno
tutto il diritto di essere poi ascoltati e seguiti con attenzioni particolari.
Se vostra
figlia a 14 anni è disposta di vendere fotografie mentre lecca la patata a una
sua amica, il problema non è che le fotografie finiranno ad alimentare un
commercio sporco. Quelle sono le conseguenze del problema. Il problema è che
vostra figlia è una troietta e voi non state facendo niente per evitarlo, anzi:
non ve ne siete neanche accorti.
O
meglio ancora: ai genitori la cosa non interessa. No, non sto scherzando.
Andate a vedere quanti genitori sono presenti alle riunioni organizzate per capire e affrontare il problema nella
scuola stessa o presso altri centri. La pura e semplice verità è che qualsiasi
cosa è sempre più importante "di là, di qua, lassù, laggiù", più
importante di conoscere i pericoli che corrono i propri
figli. Perché la media pensa che si tratti di pericoli che riguardano i figli degli altri. Purtroppo sono tanti, tantissimi e molto disinvolti: ci sono orde di giovani mignotte e piccoli marchettari
che non solo si vendono ma si propongono ai raccoglitori di foto e
filmati. Se i genitori fossero davvero interessati al fenomeno, probabilmente il problema
sarebbe risolvibile.
Solo
che i genitori hanno (generalmente) questa
successione di pensieri:
Io il
figlio l' ho fatto e le mie responsabilità finiscono lì.
Adesso tocca
allo stato, alla scuola, alla polizia e alle aziende telefoniche e quelli che
gestiscono internet fare il resto.
La mia
parte era metterlo al mondo il pargolo. Quello
che viene dopo sono tutti cazzi di altri.
Senza
contare quelli che pensano anche:
Mia
figlia/mio figlio sono diversi.
Sono
cose che succedono solo in famiglie disastrate, di immigrati, in famiglie dove c'è sottocultura e comunque in certe classi sociali
di disperati.
Mia
figlia/o non c'entra. Siamo brave persone e rifiuto di pensare che possa
succedere a me.
La mia
personale opinione è che non freghi un cazzo a nessuno.
E quindi queste porcherie accadono.
Dietro
tutta l'immagine della famiglia simil mulino bianco, c'è il disinteresse
più assoluto e il "non ho tempo per".
Rifarsi
le tette è più importante.