giovedì 30 ottobre 2014

Chiusura del forum e portale PokerJam




Cari Jammers,
si dice che le cose belle e succose della vita durano poco: il grande amore, le rose, i sogni. 
Già che ci siamo mettiamoci dentro anche l’arcobaleno, il gelato e lo speranzoso entusiasmo per ogni rutilante cambio della guardia al Viminale. 
Da oggi dobbiamo aggiungerne un’altra: PokerJam. Infatti stiamo per chiudere.

Lo annunciamo con un pizzico di amarezza addolcita dalla consapevolezza di aver fatto tutto il possibile per migliorare e far crescere il nostro forum, ogni giorno, mettendo a disposizione energie e anche sacrifici, spesso taciuti. Però non sono serviti granché. Probabilmente abbiamo commesso qualche errore, di sicuro abbiamo contato su apporti prima promessi e poi mancati. 
Ma sapete com'è, chi è in buonafede pensa sempre che anche gli altri lo siano.
Abbiamo pure cercato di creare valore aggiunto impegnandoci in blog live di grandi eventi e dando un taglio diverso alle rubriche. Siamo stati ricambiati con qualche valoroso e volenteroso aiuto, da qualche sincero e quasi commovente sostegno da personaggi impensabili ai quali va tutta la nostra gratitudine. Siamo stati criticati e ostacolati all'esterno e talvolta contestati all'interno ma erano comunque stimoli positivi, ci incitavano ad andare avanti.

Nonostante tutti questi sforzi non siamo riusciti tener fuori la testa dal “guano” socioculturalpolitico in cui sguazza il poker nazionale, siamo inadeguati. Per onestà e limpidezza di intenti.
Ci rimangono le amicizie nate con PokerJam, le condivisioni di vicende belle e brutte, le piccole e innocenti complicità. 
Un prezioso patrimonio formativo che nessuno potrà portarci via.

Jammers, continuate a giocare con soddisfazione intorno a quel meraviglioso tavolo da gioco che è la vita, una volta o l’altra ci incontreremo di sicuro e, davanti a una bella birra, ci racconteremo com'è andata. 



Link: http://www.pokerjam.it/forum/chiusura-forum-portale-pokerjam-vt60794.html#post171563

Chi e' che sono io?


E' colpa tua. 
E' sempre colpa tua. 

Quando il condizionatore si impalla, cosa che sicuramente succederà, è colpa tua. Non hai nessun controllo sul condizionatore - ovviamente - ma questo non ti esonera dalla responsabilità.
Idem per gli ascensori, l'impianto idraulico, elettrico, di illuminazione, le serrature delle porte, UPS, il servizio di posta elettronica e cartacea, l'erogazione dell'energia elettrica, i telefoni e qualunque altra cosa. 
Se non funziona, è morto o quasi morto, tu sei quello che riceverà le chiamate da tutti gli utenti e di tutti gli HekpDesk. 
Tu sei quello per cui i missili sono preparati nella Stanza di Comando e tu sei quello che tutti si aspettano che risolva il problema addirittura prima che si presenti. Non hai una macchina del tempo per risolvere i problemi retroattivamente ovviamente e anche quella, è colpa tua.
Non puoi nasconderti. 
Tutti ti conoscono e conoscono il tuo nome ed il tuo numero di telefono. 
La tua faccia, la tua t-shirt favorita e la targa della tua macchina sono pubblicate su tutte le bacheche aziendali. Le impronte delle tue scarpe sono state analizzate e sono esposte nell'ingresso insieme a tracce feromoniche cosi' i cani possono ritrovarti. Il tuo caffè contiene traccianti radio. 
Tu sei una Persona Nota.
Tu sei quello che tutti si aspettano che conosca, anche senza avere manco avuto la possibilità' di RTFM, tutti i dettagli, punti di forza e di debolezza, idiosincrasie, fobie e deviazioni dallo standard di ogni fottuto pezzo di software installato in azienda. Tu sei anche quello che deve sapere dove e quando quello che c'è scritto nella documentazione non combacia con la realtà.
Tu sei quello che tutti si aspettano sia capace di tradurre instantaneamente la documentazione di un prodotto da Elboniano, Hausa, Mordoviano, Yakut, Quechua, Maori, Yanomano, Yandruwandha, Estoniano, Bengali, Urdu, Finnico, Kwakiutl, e Euskara. 
In qualche modo, nonostante tutto, sei anche riuscito a farlo.
Per i tuoi managers, i miracoli non sono semplicemente abbastanza. Tu sei in continuo miglioramento e se hai fatto miracoli la settimana scorsa questa settimana dovresti fare meglio. D'altra parte, hai già fatto miracolo l'anno scorso, quindi qualche cosa di ancora meglio è necessario quest'anno.
Tu sei quello che viene a lavorare la domenica alle 3 del mattino per salvare il collo di qualche multinazionale da mega-miliardi - non la tua azienda, un'altra - dove lavora un amico.
Tu sei quello che semplicemente guarda ad un qualche marchingegno che non funziona e quello si mette a funzionare come dovrebbe. Non è necessario il terrore divino; lui sa che tu sei il Boss. 
Magari non sei tu che lo hai portato in esistenza in questo mondo, ma sicuramente sei quello che sicuramente può mettere fine alla sua esistenza.
Tu non hai nessun controllo su foo e non sai nemmeno che roba è o a cosa serve, ma quando si rompe e' colpa tua.

Tu sei l'Amministratore di Sistema.


MikeA su alt.sysadmin.recovery

mercoledì 15 ottobre 2014

La pazienza è cosa dura, e convien meglio alla groppa del somiero, che all'anima dell'uomo.





Non ho pazienza per alcune cose, non perché sia diventato arrogante ma semplicemente perché sono arrivato a un punto della mia vita in cui non mi piace più perdere tempo con ciò che mi dispiace o ferisce o annoia. 
Non ho pazienza per il cinismo, critiche eccessive e richieste di qualsiasi natura. 
Ho perso la voglia di compiacere chi non mi aggrada, di amare chi non mi ama e di sorridere a chi non mi sorride. Non dedico più un minuto a chi mente o vuole manipolare. 
Ho deciso di non convivere più con la presunzione, l'ipocrisia, la disonestà e le lodi a buon mercato. 
Non tollero l'erudizione selettiva e l'arroganza accademica. 
Non mi adeguo più al provincialismo e ai pettegolezzi e non sopporto conflitti e confronti. 
Credo in un mondo di opposti e per questo evito le persone eccessivamente rigide e inflessibili. 
Nell'amicizia non mi piace la mancanza di lealtà e il tradimento. 
Non mi accompagno con chi non sappia elogiare o incoraggiare. 
I sensazionalismi mi annoiano e ho difficoltà ad accettare coloro a cui non piacciono gli animali. 
Ma, per prima cosa, non ho nessuna pazienza per chi non merita la mia pazienza.




sabato 11 ottobre 2014

Houston, we have a problem.



In questo momento, in qualche parte del mondo, una 17enne vince il Nobel per la pace.

Allo stesso tempo, in un'altra parte del mondo, un coglione 24enne rovina la vita di un ragazzino.



Ovviamente, il coglione è toccato a noi...




mercoledì 8 ottobre 2014

No, non ho nulla contro IKEA. Potete sostituire con la COOP volendo. Ma la COOP sei tu. E tu mi stai un pochino sul cazzo.




Doverosa premessa.
Faccia da libro (o facebook per chi non conosce l'inglese) è un divertente passatempo.
Qualche persona persa nel tempo o qualche amico e conoscente con cui sollazzarsi per quelle michiatine quotidiane, qualche gruppo con cui condividere l'allegria o il piacere di trovarsi, qualche simpatica conoscenza pseudo lavorativa con cui parlare, appunto, di pseudo lavoro...ma troppi, onestamente molti troppi (che suona male ma rende l'idea) personaggi con cui non solo non hai affinità alcuna o interessi ma che - come se non bastassero i media quotidiani - cercano di ammorbarmi stronzate galattiche abnormi.
Perdi più, vengo taggato in discussioni (discussioni forse è una parola troppo impegnativa ma ormai l'ho scritta) che non hanno nulla di interessante, vengo inserito in gruppi di cui interessa nulla a nessuno e mi tocca anche "ascoltare" le solite stronzate dei complottisti piuttosto che i vegani o quelli delle scie chimiche.

Orbene, l'uomo del monte ha detto STOP.

Stop a questa masnada di maleducati, cafoni, ignoranti, presuntuosi, pressapochisti e rompicazzo.

Si comincia a potare seriamente l'elenco di "amici e gruppi". 
Se vi accorgeste di essere stato escluso e aveste intenzione di lamentarvi sappiate che, al 99.9% periodico, non è un falso positivo. Se lo fosse, vi ricordo che la guerra lascia sempre cadaveri - o danni collaterali - e siccome errare è umano, amen. 

Fatevene una ragione.

martedì 7 ottobre 2014

It can't rain all the time.




Regolarmente, non solo sui giornali italiani, appare sempre l'incombente austerity. Vuoi perché "casualmente" il governo di turno scopre che mancano denari oppure perché l'Europa impone sacrifici oppure ancora perché "sì e basta". Col tempo mi sono fatto una idea: gran parte della storia della austerity è una balla raccontata dai governanti per scegliere la via più facile rispetto a quella più complessa.

Supponiamo che esista una famiglia che abbia fatto dei debiti per comprare una Rolls Royce. A un certo punto la banca le chiede di rientrare del debito perché si accorge che ha fatto il passo più lungo della gamba.
Ora succede quello che nessuno (sano di mente) si aspetta: invece di vendere la Rolls per pagare i debiti la famiglia manda la figlioletta a battere sui viali.
E a quel punto si metta pure a strillare "Ecco, la Banca Cattiva ha ridotto nostra figlia a battere, guardate che malvagità, che crudeltà verso una povera ragazza!".

La verità è che la banca ha chiesto alla famiglia di rientrare dei suoi debiti. Se la famiglia sceglie di farlo mandando la figlia a battere quando invece potrebbe vendere la RR, non è la banca che ha mandato la fanciulla a battere: è stata la famiglia.
Così le misure di austerity non sarebbero tali per la popolazione se anziché tagliare sprechi, combattere la corruzione e diminuire la spesa non si fosse scelto di colpire la popolazione.

Lo stesso è stato fatto in Italia e in Francia e anche altrove: è stata imposta una politica di austerity ma l'intenzione era di colpire pensioni e aumentare le tasse. Il governo italiano avrebbe potuto tagliare le spese, gli sprechi e combattere la corruzione, tutta robetta che costa un botto di miliardi l'anno.

Se il governo sceglie invece di colpire famiglie e pensionati e alzare le tasse, non si può dire che siano state la BCE o la Merkel a imporre i sacrifici,  infatti poteva razionalizzare la macchina dello stato. 
Ma il governo ha preferito la via più semplice.