giovedì 26 febbraio 2015

Teatro: Romeo e Giulietta al Sociale di Bellinzona




Romeo e Giulietta è tragedia tra le più famose e rappresentate, nonché una delle storie d’amore più popolari. Di storie d’amore finite male, per dissidi familiari, per circostanze avverse, per beffardi giochi del caso, sono piene le più ingiallite cronache di qualsiasi luogo. Ma, pur essendo spesso ben più documentabili di questa, non importano più a nessuno: di fatto sono storie morte che il tempo ha sepolto giustamente nei propri archivi sterminati. Giulietta e Romeo sono invece vivi e reali: il genio di Shakespeare ha conferito loro una sorta di tridimensionalità, più che sufficiente a giustificare, per ragioni di pietas assai prima che per motivi turistici, il desiderio di collocarli in luoghi altrettanto tridimensionali, di immettere insomma nella Verona della realtà, la Verona della poesia.
Il Teatro Stabile di Verona, dopo due edizioni di grande successo a cui seguirono vari spettacoli prima alla Tomba di Giulietta, poi itineranti, per raccontare Shakespeare e Verona, ha ora deciso di mettere in scena un nuovo “Romeo e Giulietta” privilegiando, accanto alle parole perfette di Shakespeare, l’immagine e la musica. In scena avremo così artisti che dipingono e suonano dal vivo, traendo ispirazione dalla poesia e dalla freschezza di questo capolavoro. 
Un’altra strada, un altro percorso sempre alla ricerca di un’arte capace di emozionare.




“Di storie d’amore finite male, per dissidi familiari, per circostanze avverse, per beffardi del caso, sono piene le più ingiallite cronache di qualsiasi luogo.
Ma, pur essendo spesso ben più documentabili di questa, non importano più a nessuno: di fatto sono storie morte, che il tempo ha sepolto giustamente nei propri archivi sterminati.
Giulietta e Romeo sono invece vivi e reali: il genio di Shakespeare ha conferito loro una sorta di tridimensionalità, più che sufficiente a giustificare, per ragioni di pietas assai prima che per motivi turistici, il desiderio di collocarli in luoghi altrettanto tridimensionali, di immettere insomma nella Verona della realtà, la Verona della Poesia”.
Ettore Capriolo

Il mio cuore è tuo
Nel 1989 - 90 la nostra Compagnia allestì il suo primo Romeo e Giulietta alla Casa di Giulietta.
Due edizioni di grande successo a cui seguirono vari spettacoli prima alla Tomba di Giulietta, poi itineranti, per raccontare Shakespeare e Verona. Quest’anno abbiamo deciso di mettere in scena un nuovo Romeo e Giulietta privilegiando, accanto alle parole perfette di Shakespeare, l’immagine e la musica con artisti che dipingono e suonano dal vivo, traendo ispirazione dalla poesia e dalla freschezza di questo capolavoro. Un’altra strada, un altro percorso sempre alla ricerca di un’Arte capace di emozionare.
Paolo Valerio

L’amore conta.
Conosci un altro modo
per fregar la morte?
Luciano Ligabue



Romeo e Giulietta di William Shakespeare
Con: Alessandro Dinuzzi, Annalisa Esposito, Raffaele Spina, Mario Monopoli e Michele Ghionna
Cecilia Viganò (illustrazioni dal vivo), Sabrina Reale (pianoforte) e Massimo Rubulotta (percussioni)
Produzione Teatro Stabile di Verona, 2013
Regia Paolo Valerio

domenica 22 febbraio 2015

Forse non tutti sanno che "Google spia". Ecco dove e con cosa.

Google ha la capacità, se per caso non ve ne siete accorti, di memorizzare dove navigate sul web. E memorizza tutte queste informazioni (poi vi racconterò come evitare di fare questo per quanto possibile).
Dove le memorizza? Sui suoi server, ovvio ma possiamo andare a vedere tutto il memorizzato su di voi.





Tutta la pubblicità relativa a voi: Ads Settings


Dove sei andato in giro per il mondo: https://maps.google.com/locationhistory/ (Questo sembra funzionare all'italiana: a volte rileva correttamente e a volte per nulla)


Le ricerche commerciali: https://www.google.com/history/


Tutte le ricerche su YouTube (si anche quelle porno, mascanzoncelli):https://www.youtube.com/feed/history/search_history


Quanti e quali servizi di Google utilizzi: https://www.google.com/settings/dashboard


Tutti i device e i servizi utilizzati: https://security.google.com/settings...ty/permissions


Esportarsi tutto il papiro googleiano: https://www.google.com/settings/takeout

Probabilmente l'ultima neve invernale a Calpiogna

Per un giorno intero ha veramente nevicato come si vede in certi documentari. Un bel 70 cm che però, a causa del vento mattutino e del favonio, se ne andrà via presto. Almeno quindici centimetri sono "evaporati" da stamane a quando ho scattato le foto.

Eccone qualcuna presa già col sole dopo aver lavorato di pala e fresa.











martedì 17 febbraio 2015

Succede anche a chi "dovrebbe" sapere cosa fa...

Qualche giorno addietro, la mia signora mi fa notare come sul suo client di posta i caratteri siano sbiaditi, mancanti e poco leggibili modello rotoli del mar morto dopo il passaggio dell'uragano Katrina.
Pfui, che ci vuole? Easy: prendo i caratteri che fanno i capricci dal mio pc (tanto sempre quelli sono da winNT in poi), li carico sul suo e...magia! Tutto come sopra. Piccola imprecazione non riportabile e via, si esportano dal registro le chiavi che riguardano i caratteri, si caricano sull'alto pc e...rimagia! Non è cambiato un piffero. E sì, avevo anche riavviato.




Ordunque, che fare? Ma santo pipistrello alato: Il ripristino di sistema. 
Chiedo "da quanto è che hai il problema caratteri?"
"qualche giorno"
Bene, quindi scelgo un punto di ripristino di un paio di giorni prima di "qualche giorno" e via, il pc fa quello che deve fare, si riavvia e si riavvia e si riavvia...oibò! Che succede?


Non lo so ma fermo il moto perpetuo e faccio partire il tutto in provvisoria. Doh, ho scoperto il moto perpetuo continuo...Ma che piffero è sta cosa? Mai vista...sarà che?

Insomma, san google e sant'esperienza cominciano una ricerca non indifferente. 
Probabilmente si è incriccato il boot di Vista (si la signora ha ancora vista) e ci sarà qualche casino fra le date? Controllo e mi sembra tutto ok. Passiamo oltre.
Come scoprire dove si è incriccato? (ah, dimenticavo: il cd di vista così come molti altri saranno in qualche scatola in solaio impossibile da trovarsi se non aprendole tutte. Calcolando che è freddo e scomodo e poi io sono più o meno dio, mi avvalgo solo di internet e di cosa si può scaricare o meno).
Gira e rigira e con un livecd su chiavetta - chiavette bastarde: ne avrò almeno una decina, secondo voi in quanto tempo ne ho trovata una? Ecco, chi ha detto un paio d'ore ha vinto - faccio una serie di riparazioni del boot, con una ossequiosa serie di bestemmie cristiane, sino a far "partire" il boot di win in provvisoria (ovvero vedo finalmente i driver caricati). 

Quello su cui si pianta bellamente è CRCDISK.SYS. Il bastardo, sembra equitalia: controlla che i file e le partizioni su cui sono scritti siano eque e solidali. Non è così ma siamo lì. Insomma, se lui trova una incongruenza sui file base di win, si pianta e riavvia il tutto.
Cerca e gira e trovo almeno tre soluzioni "interessanti": una lunga sette pagine dove mancava solo la bambolina voodoo, una semplicissima e una mediana. Nell'ordine: se seguite la prima siete fondamentalmente morti, se seguite la seconda e la terza comunque non funziona. Una dice di cancellare il file e l'altra dice di usare il cd di win originale (perché secondo questa le varie versioni hanno un file diverso) e poi super*****lare come antani guardando il dito.
Ok, dopo altre tre/quattro ore perse decido di cambiare registro e, sempre tramite il livecd su chiavetta, provo a smanettare a mano io: prendo una manciata di file dal mio pc, prendo il sale e il pomodoro, aggiungo spezie e salciccia e vado a mangiare.

In tutto questo, ha nevicato e non poco e così spalo e freso neve col pensiero a dove ***** sia il problema. Al rientro, decido arbitrariamente di portare indietro data e ora a quando (a naso) ho fatto dare al pc il ripristino di sistema. Miracolo delle meraviglie, in provvisoria parte. Accedo quindi al desktop, controllo il registro, controllo il file di swap e qualche altra cosa, riavvio e...****! Doppio ****! Triplo ecc ecc

Ok, togli metti sposta ma il sistema non riparte più, si pianta ancora sullo stesso file.
Bon, scarica una versione di vista (3 giga di iso), mettila sulla chiavetta, fai partire il tutto per scoprire che l'idiota (io) ha scaricato quella a 64bit...
...
...
Bon, riscarica again, mettila sulla chiavetta e installo. Al primo riavvio appare una bellissima scritta: non posso installare vista perché non trovo i file...Bag my pardon?
...
...
...
Ok. La macchina ha due dischi, cambio il disco di boot, installo e al primo riavvio...ma che ve lo dico a fare?
Riparti da quella con il livecd, lancia bootsect per pulire i bootrecord, faglieli smontare per evitare che permessi a ***** messi da chi sa chi e si riparte.
...
...
...
...
Alleluja alleluja il sistema funziona, si installa tutto e funziona (forse).

Ripristino le cartelle, copio quella dell'utente (insomma le operazioni comuni in questi casi) e lancio l'office. 
Altra sorpresina: il 2003 non è più possibile farlo autenticare a mamma microsoft. Ma porc...cerca e ricerca e si arriva che non si può fare. Scarica Office365 (ho una licenza multivolume) ma come sbagliarsi, Vista non è supportato. E la macchina della signora (che usa la posta, word, excel, internet e qualche altra applicazione per quando scrive per lavoro e NO: non le posso installare niente altro ok?) non supporta win8...

Ok: mi armo del vecchio hd di ultra backup, recupero qualche crack e metto a posto l'ambaradan. Ora, funziona abbastanza bene...nel senso che si pianta una volta su cinque...perché. probailmente, il maledetto ha aspettato l'occasione propizia per fottersi qualche componente importante.

Vai Nero: da domani caccia al portatile "compatibile" con gli applicativi della signora: si prospetta un mercoledì da leoni.

Ci sono solo |1> tipi di persone: quelle che conoscono i computer quantistici, quelle che non li conoscono e quelle che li conoscono e non li conoscono (@pablochachin)

Ogni tanto, attraverso qualche social o su qualche forum, mi chiedono se vale la pena aiutare amici e parenti in ambito informatico. Giusto per farsi un poco le ossa prima di buttarsi sul mercato. Normalmente rispondo "Se non hai alcun altro motivo per suicidarti, fallo" ma ora vi riporto una serie di motivi per cui, sul serio, non bisogna mai fare l'assistenza a parenti e amici.





Se lavori nell'ambiente informatico avrai sicuramente un tuo gruppo di persone a cui ti sei ritrovato a fare assistenza, tuo malgrado.
Non ti ricordi bene come sia successo ma una volta hai montato un masterizzatore a un amico, hai creato un sito per un altro, hai reinstallato il sistema operativo a un tuo ex compagno di scuola, hai aiutato il figlio del vicino a fare una ricerca con Google…sempre gratis.
Tu, vorresti essertene scordato il giorno dopo…ma loro non lo scorderanno mai.

Ecco 10 motivi per cui non dovevi farlo:

1. Diventi automaticamente disponibile sempre e per sempre e comunque e dovunque; a qualunque ora del giorno e della notte, da vivo e anche da morto (in teoria non dovrebbe essere possibile ma loro possono tutto): al lavoro, sotto la doccia…
“Pronto, ciao ti disturbo?”
“Beh in questo momento sono in barca in ferie…”
“Ah…Ma tanto tu fai presto in queste cose. Senti ho il computer che quando lo accendo mi da errore 000x32F33. Cosa può essere? Sono disperato…”
“Potrebbe anche dispiacermi ma sono in mezzo al mare.”
“Va bene, ohssignur!, come siete difficili voi tecnici. Dimmi cosa devo fare…”

2. Diventi oggetto di una catena di passaparola selvaggio che neanche nei tuoi sogni. La loro frase migliore è questa: (parlando con un altro che ignora la differenza fra un tork e un philips) “Aspetta che lo chiedo a un mio amico, lui di sicuro lo sa. Poi è molto alla mano e ti aiuta volentieri.”

3. Diventi automaticamente il responsabile e amministratore del PC il cui proprietario, però, non ha comprato da te, non ti paga per gli certi interventi ma l'onore è quello di essere accusato di qualunque nefandezza capiti sulla terra.
“Ti ricordi che l’anno scorso mi avevi installato quel programma per vedere i filmati? Ecco, stamattina, vado ad accendere il PC e non si accende più, cosa può essere successo? Non è che hai fatto qualcosa di strano? Perché prima funzionava!”

4. Devi conoscere tutti i programmi e tutti i sistemi operativi esistenti sul pianeta. Da Blender al GWBASIC, da Windows 2.0 a WinServerCluster2253 AlphaBeta alle più improbabili distribuzioni di Linux, il tutto ovviamente perché loro comprano le riviste con il "maggico" DVD incorporato. Dovrai saper fare tutto di tutto: non sono ammesse lacune per chi “conosce il computer”.
“Senti, scusa se ti disturbo, ma ho un problema: come faccio ad importare un audiolibro con Itunes?”
“Guarda, mi dispiace, ma non ho l’Ipod e gli altri iCosi, e Itunes non lo conosco e non voglio conoscerlo.”
“Dai che tu ci capisci di sicuro più di me. In due minuti tu fai tutto. Fai due click e click e funziona!”

5. Diventi, per esteso, la prima persona da consultare per tutto ciò che funziona a corrente elettrica o che vagamente possa essere associata a essa.
“Ciao, scusa se ti disturbo, ma ho l’home theatre della sala che non funziona più bene. Tu tanto capisci anche di quelle cose lì...Perchè (sì, con l'accento sbagliato perché loro lo sanno fare, giusto per farti girare le palle ancora un po') è da qualche giorno che si sente un fruscio dal vufer e magari bisogna solo cambiare un fusibile…”

6. Vieni visto come uno spacciatore di hardware e software "che tanto tu di quella roba non te ne fai nulla"
“Ciao, scusa se ti disturbo, volevo comprarmi un PC portatile, tu non è che hai delle offerte o qualche cosa che tu non usi più?”
“No”
“Come no? Lavorando nei computer vuoi che non ti passi sotto mano qualche occasione? Beh, se hai qualcosa fammelo sapere, intanto mi daresti un’occhiata a dei preventivi che mi sono fatto fare?”
"No"
"Ma dai, è per capire dove prenderlo spendendo meno..." 

7. Devi sempre navigare nell'ignoto perché loro - che spiegano per filo e per segno come la fusione fredda sia il futuro - non sanno cosa accade alle loro cose.
“...il PC non va più”
“(Ciao? Buongiorno? Crepa? Sciopa?) Come non va più? Non si accende o cosa?”
“No no, si accende ma poi non va”
“Cos'è che non va? Il boot? Il sistema operativo? Un programma?”
“Io non ci capisco mica niente…non va”
“Ma che sistema operativo hai?”
“Cosa vuoi che ne sappia io che sistema operativo ho….cos'è il sistema operativo? Dove devo leggere? Guarda, fai prima se vieni qua a dare un’occhiata, aspetto, vai tranquillo, va bene anche stasera dopo il lavoro…Dopo cena meglio.”

8. Lavorerai sempre gratis…e ti dice pure bene! Perché molte volte dovrai, come minimo, viaggiare, telefonare, probabilmente anche procurargli cavetti, vecchi componenti, batterie, viti e altro ancora. Al di là di qualche caffè sporadicamente offerto, non vedrai mai un soldo. MAI!

9. Grazie alla tua disponibilità, sarai sempre sottovalutato e verrai classificato al massimo come “smanettone”. I “tecnici”, quelli veri, fanno le stesse cose che fai tu (forse con meno cura) ma prendendo 200 euro all'ora, saranno visti come semidei. 

10. Quindi, nell'ordine: tu sei lo smanettone, tu sei l'azzeccagarbugli che "capisce" di quelle cose lì ma data la tua bassa, bassissima classe sociale non potrai aspirare che a qualche scarno ringraziamento. Gli altri (i più furbi) lo sanno - perché l'han passato anche loro qualche guaio - e girano alla larga oppure sparano il cifrone orario cosicché, per forza, sono i veri tecnici. 

Servono quindi altri motivi per fermarsi prima di compiere l'autolesionistico misfatto?

sabato 14 febbraio 2015

(Assioma del Complotto) Se esistono fonti autorevoli che dicono qualcosa di avverso, sono corrotte e comprate da interessi sordidi.

Il prossimo che pubblica (ovunque possa digitarci sopra) che quel coglione di Corona è dentro per due foto lo banno e/o lo tolgo da qualunque social abbia in contatto con lui.
E no, non mi frega nulla se Schettino non è ancora in carcere: non vi piace la legge? Cambiatela ma non rompete i coglioni con paragoni assurdi e idioti.


Per la cronaca, ecco le "due fotine" del tamarro Corona (Tamarro è un termine gergale della lingua italiana utilizzato per indicare una persona ritenuta rozza o comunque non stimabile, quindi non cominciate a offendervi perché siete nati in meridione: la tamarraggine non è geolocata. E' distintiva di una persona):





Elenco riassuntivo

Aggressione a pubblico ufficiale: condanna definitiva al risarcimento (2002-2009)
Nel 2002 malmena un agente della Polizia Municipale. Per tale ragione nel 2009 è condannato definitivamente dalla sesta sezione penale della Corte di Cassazione al risarcimento della vittima.


Infrazioni al codice della strada (2007-2009)
Il 7 marzo 2007 viene arrestato a Milano da una pattuglia stadale dei Carabinieri per violenza e resistenza a pubblico ufficiale e passa la notte in camera di sicurezza, il giorno seguente viene di nuovo sorpreso alla guida, nonostante la patente gli fosse stata sospesa a tempo indeterminato.

Il 2 gennaio 2008 è stato denunciato dalla Polizia Stradale di Varese per guida senza patente. Alla guida di un fuoristrada Hummer, Corona avrebbe esibito un passaporto sostenendo di aver dimenticato la patente a casa.
Il 19 gennaio 2008 viene nuovamente sorpreso alla guida senza patente.
Il 2 aprile 2009 è stato fermato dalla Benemerita e da un vigile mentre a bordo della sua Bentley percorreva la corsia preferenziale in contromano.
Il 12 maggio 2009, in seguito ad una rissa scaturita per aver imboccato una via contromano, viene fermato e arrestato dalla polizia del Principato di Monaco, dove trascorre la notte in cella.
Sono numerose le sanzioni amministrative a causa di eccessi di velocità, di guida senza casco, senza patente o con il foglio rosa ma senza guidatore esperto accanto.

Processo Vallettopoli per estorsione (2007-2013)
Arresto, domiciliari (2007) e rinvio a giudizio (2008)
Il 13 marzo 2007 Corona è arrestato con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata all'estorsione,[60] nell'ambito dell'inchiesta potentina denominata "Vallettopoli", condotta dal PM Henry John Woodcock e successivamente trasferita a Milano. È stato in prigione 77 giorni, divisi fra il carcere di Potenza (33 giorni) e il Carcere di San Vittore (cella n.106) a Milano. Il 29 maggio gli vengono concessi gli arresti domiciliari.

La vicenda è stata ampiamente seguita dai media italiani, sia in merito alle vicende strettamente giudiziarie che nei risvolti polemici e di gossip (attacchi di Corona ai magistrati inquirenti, presunte conseguenze dell'accaduto sul suo rapporto matrimoniale, ecc.). Sfruttando l'onda di popolarità, Corona pubblica sia una canzone (Corona non perdona) sia un libro (La mia prigione).
Il 29 febbraio 2008 gli vengono tolti gli arresti domiciliari e viene rinviato a giudizio,[63] mentre Lele Mora viene prosciolto dalle accuse.

Filone di Milano
Caso Lapo Elkann, Francesco Coco e Adriano: condanna definitiva a 1 anno e 5 mesi di reclusione (2009-2011)
Il 27 ottobre 2009 il PM di Milano Frank Di Maio chiede una condanna a 7 anni e due mesi di reclusione per Fabrizio Corona, accusato di estorsione e tentata estorsione per presunti fotoricatti ai danni di alcuni vip, tra cui Lapo Elkann e Adriano.

Il 10 dicembre seguente Corona viene condannato a 3 anni e otto mesi di reclusione[66] dalla quinta sezione penale del Tribunale di Milano. I giudici hanno anche condannato il suo collaboratore Marco Bonato a 2 anni e quattro mesi di reclusione.
In appello, il 2 dicembre 2010, la condanna viene ridotta a 1 anno e cinque mesi per tentata estorsione ai danni dei calciatori Francesco Coco e Adriano.
Il 21 ottobre 2011 la Corte di Cassazione conferma la condanna in appello a 1 anno e cinque mesi e la sentenza diventa quindi definitiva.

Caso Alberto Gilardino: assolto
Lo avevano fotografato mentre usciva "con un'amica" da una discoteca milanese. E lui, che era giovane e che voleva crearsi una "fama positiva di giocatore"[senza fonte] chiese e Corona se era possibile ritirare le immagini dal circuito delle riviste gossip. Al processo lo stesso Gilardino ammette: "Chiesi io se era possibile ritirare quelle foto, perché volevo crearmi una fama positiva di giocatore e in quel periodo mi stavo costruendo un futuro da professionista"[senza fonte], ha detto Gilardino, che a quell'epoca giocava nel Parma. "Corona - ha aggiunto - mi disse che dovevo dare 6mila euro se volevo ritirarle. Non ricordo se l’assegno l'ho dato a Corona o al fotografo che era con lui  In quel periodo giocavo a Parma e venni a sapere che c'erano queste foto. Ero molto giovane e mi stavo costruendo un futuro nel calcio e non mi andava che venissero fuori  fotografie di serate, che non ero abituato a fare».


Filone di Roma
Caso Francesco Totti: assolto (2007)
"Un accordo privato, nessun reato". Finisce in archivio l'inchiesta sull'ipotesi di estorsione ai danni del calciatore della Roma Francesco Totti, che ha pagato 50 mila euro per bloccare la pubblicazione di un'intervista su un suo presunto flirt con Flavia Vento. Era una delle "puntate" di Vallettopoli, scoppiata sulla scia di un'indagine avviata a Potenza e poi approdata al tribunale di Roma, l'archiviazione, sollecitata dalla procura, è firmata dal gip Tommaso Picazio.

"Non ho mai ricattato nessuno in vita mia. Non ne ho bisogno", si difese Flavia Vento al pm Vincenzo Barba, che l'aveva convocata a Palazzo di giustizia. Con lei erano indagati il fotografo Fabrizio Corona, finito in carcere e l'agente dei VIP Lele Mora. La vicenda riguardava un'intervista della soubrette - la cui pubblicazione sarebbe stata gestita dall'agenzia di Corona - su un flirt con il capitano della Roma. Un'intervista bloccata pochi giorni prima del matrimonio tra il calciatore e Ilary Blasi.
Vito Scala, preparatore e factotum di Totti, pagò 50 mila euro per stoppare l'articolo. Secondo il pm ed il gip, quel denaro fu pagato dal capitano romanista per compensare il mancato guadagno di Corona. Che avrebbe dovuto ricevere 40 mila euro dalla rivista Gente, pattuiti per l'intervista della Vento. I soldi non furono versati perché la soubrette fece un passo indietro non firmando al settimanale la liberatoria per la diffusione delle sue dichiarazioni. Dunque, "nessuna estorsione, solo un accordo fra privati".
Ascoltato in procura durante le indagini, Totti ha smentito di aver avuto un flirt con la soubrette e ha ribadito di aver sentito parlare di ricatto soltanto quando Vallettopoli è esplosa sui giornali. La stessa Flavia Vento ha negato la faccenda sul settimanale Chi.
Nella richiesta di archiviazione il pm ha scritto che a Flavia Vento e a Mora non è stato possibile attribuire alcuna responsabilità penale dato che non hanno partecipato alla trattativa né hanno ricevuto dei soldi. Tesi raccolta dal gip.
In un intervista al Corriere della Sera la Vento racconta : «Totti? E' cretino: dare i soldi a Corona per non far pubblicare una seconda intervista... Poteva telefonarmi».Cosa avrebbe detto a Totti, signorina Flavia Vento? «Che non avevo dato nessuna seconda intervista. Anzi, io volevo fermare pure la prima...».La prima è quella — maggio 2005 — in cui raccontava la serata d'amore a casa sua, all'Eur, con il campione della Roma. «Corona mi spingeva: "Dai, racconta questa storia che ti è successa!"». Lei perché diede ascolto a Corona? «Era uno scoop. E tutta Roma lo sapeva. Poi ho telefonato al direttore di Gente e gli ho detto di non pubblicare. Ma lui ha pubblicato».Perché lei parlò e poi smentì? «Soprattutto per Ilary. Seppi che era incinta. Dopo la pubblicazione, poi, Lele Mora e Corona mi dissero: "Non devi parlare più di Totti perché i tifosi della Roma ti vogliono menare"».

Filone di Torino
Caso David Trezeguet: condanna definitiva a 5 anni di reclusione (2010-2013)
Un altro procedimento penale, il 12 marzo 2010, viene condannato a 3 anni e quattro mesi di reclusione in primo grado dal Tribunale di Torino per aver ricattato il calciatore della Juventus David Trezeguet. In realtà, è stato lo stesso Trezeguet a contattare l'imputato in merito ad alcune foto che lo ritraevano mentre consumava un rapporto fedifrago, dopo essere venuto a sapere degli scatti che sono stati prodotti da un collaboratore dell'agenzia di Corona; quest'ultimo, in cambio della cessione del servizio fotografico, ha chiesto allo sportivo venticinquemila euro emettendo regolare fattura. Il documento, dopo essere finito nelle mani degli inquirenti, ha portato all'incriminazione di Corona e alla conseguente condanna; a nulla è valsa la testimonianza di Trezeguet in cui veniva chiarita la natura amichevole della transazione. Il PM aveva richiesto una condanna di tre anni e sette mesi.

Il 16 gennaio 2012 la Corte d'appello di Torino aumenta la condanna a 5 anni. Il 18 gennaio 2013 la Cassazione conferma in via definitiva la condanna a 5 anni di reclusione per estorsione aggravata e trattamento illecito di dati personali; lo stesso giorno viene spiccato il mandato d'arresto.

La fuga in Portogallo e l'arresto: condanna definitiva a 7 anni e 10 mesi in continuazione (2013)
Il 18 gennaio la Seconda sezione penale della Cassazione conferma la sentenza della Corte d'Appello e la procura generale di Torino dispone l'ordine di arresto. Corona si dà alla fuga, trova ospitalità a Cascais (Portogallo) e dopo sei giorni di latitanza lì si consegna alle forze dell'ordine.[70][71] Processato per direttissima da un tribunale portoghese, Corona viene estradato in Italia e condotto nel carcere di Busto Arsizio. Viene poi trasferito nel Carcere di Opera, dove sta scontando una condanna a 7 anni, 10 mesi e 17 giorni comprendente le sentenze definitive che lo hanno condannato a: 5 anni per il filone di Torino, 1 anno e cinque mesi per quello di Milano (tentata estorsione nei confronti di Coco e Adriano), 1 anno e sei mesi per un altro processo (patteggiamento risalente al 2009 per detenzione e spendita di banconote false e detenzione e ricettazione di una pistola).


Banconote false: 1 anno e 6 mesi in continuazione (2008-2009)
Il 3 marzo 2008 è stato fermato dalla Polizia Stradale di Orvieto assieme a dei complici dopo aver tentato di pagare in un autogrill usando banconote false;[72] bloccati dagli agenti lungo l'autostrada, tentano di disfarsi di alcune banconote poi risultate false. Di conseguenza, Corona è stato tratto in arresto ed accompagnato alla sezione di polizia di Orvieto assieme ad altre due persone. Durante una perquisizione nella sua casa milanese sono state rinvenute altre banconote false e una pistola di piccolo calibro.

Corona ha pagato con euro falsi anche il 28 febbraio 2008 in due bar dell'aeroporto di Fiumicino. Qui, oltre ai carabinieri dell'aeroporto, si sono messi al lavoro anche i colleghi del comando antifalsificazione monetaria secondo i quali le due banconote da 100 euro spese da Corona fanno parte di una partita già nota alle forze dell'ordine.
Il 5 marzo seguente Corona patteggia una pena di 1 anno e sei mesi di reclusione per detenzione e spendita di denaro falso, dopo aver scagionato le altre due persone coinvolte.
Il 12 ottobre 2009 viene condannato a 4 mesi di carcere e 300 euro di multa (pena convertita in una sanzione di 4.560 euro) per detenzione e spendita di banconote false e detenzione e ricettazione di una pistola.
La condanna va in continuazione con la pena di 1 anno e sei mesi di reclusione patteggiata a Orvieto per la detenzione di banconote dello stesso stock che Corona aveva cercato di spendere ad un benzinaio.

Bancarotta fraudolenta e frode fiscale: condanna definitiva a 3 anni e 10 mesi (2008-2013)
Il 9 dicembre 2008, a seguito di un'istanza di fallimento presentata dalla Mondadori Pubblicità per una fattura di 45 000 euro non pagata, la sua società Corona's s.r.l. è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Milano.

Il 24 marzo 2009, è stato iscritto nel registro degli indagati per bancarotta fraudolenta ed evasione fiscale.
Il 29 luglio 2010 viene notificato a Corona l'avviso di chiusura delle indagini preliminari. I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanzia di Milano contestano a Corona ed altri sette imputati (tra cui Lele Mora) un'evasione fiscale di 17 milioni di euro, frutto di una serie di false fatture emesse da un imprenditore genovese, tale Marcello Silvestri, il quale, grazie ad alcuni prestanome, avrebbe emesso fatture false per consentire a vari imprenditori (tra cui Mora e Corona) di ridurre il reddito imponibile delle rispettive società, abbassando quindi l'ammontare delle imposte dovute al Fisco. Secondo gli inquirenti milanesi la LM Management di Mora e la Corona’s, fallite rispettivamente nel 2010 e nel 2008, tra il 2005 e il 2007, avrebbero evaso rispettivamente 4 e 3,8 milioni di euro.
Il 17 dicembre seguente viene chiesto il rinvio a giudizio.
Il 28 gennaio 2011 Corona chiede che il processo venga celebrato nelle forme del rito abbreviato e il 28 aprile seguente Corona viene condannato a 4 anni di carcere mentre Mora ottiene che il processo venga trasferito a Bergamo per il criterio di competenza territoriale.
Il 7 giugno 2012 la Corte d'assise d'appello di Milano conferma la colpevolezza del Corona, riducendo però leggermente la pena a 3 anni e 10 mesi.
Il 10 aprile 2013 la Corte di Cassazione ha confermato la condanna d'appello che diviene quindi definitiva: Corona dovrà scontare in carcere 3 anni e 10 mesi, che si sommano alle precedenti condanne definitive.
Il 28 gennaio 2015 la Corte di cassazione di Roma annulla lo sconto di pena applicato dal gip di Milano il 10 febbraio 2014 in riguardo a questa condanna; ora il gip di Milano dovrà ricalcolare la condanna e Corona deve pagare le spese processuali.

Corruzione: condanna definitiva a 1 anno e 2 mesi (2007-2013)
Durante la permanenza in carcere per l'inchiesta Vallettopoli, corrompendo con 4.000 € un agente della Polizia Penitenziaria, tramite il proprio avvocato Corona si fa consegnare una macchina fotografica usa-e-getta, con la quale realizza un servizio da San Vittore, che riesce a pubblicare su alcune riviste di gossip e gli frutta circa 20 000 euro. Verrà poi condannato l'8 marzo 2010 per corruzione – con rito abbreviato – a 1 anno e otto mesi; la pena ha tenuto conto del risarcimento spontaneo di 8 000 euro al ministero della Giustizia. Sono stati condannati pure l'agente penitenziario e l'avvocato in questione.

Il 26 marzo 2012 la Corte d'Appello di Milano conferma la colpevolezza del Corona, riducendo però la condanna ad 1 anno 2 mesi e cinque giorni.
Il 4 giugno 2013 la Corte di Cassazione ha confermato la condanna d'appello che diviene quindi definitiva: Corona dovrà scontare in carcere 1 anno 2 mesi e cinque giorni, che si sommano alle precedenti condanne definitive.
Il 28 gennaio 2015 la Corte di cassazione di Roma annulla lo sconto di pena applicato dal gip di Milano il 10 febbraio 2014 in riguardo a questa condanna; ora il gip di Milano dovrà ricalcolare la condanna e Corona deve pagare le spese processuali.

Ricettazione: assolto (2010)
Il 23 marzo 2010 è imputato davanti alla prima sezione del Tribunale di Milano per ricettazione; ciò sarebbe dovuto ad un assegno di 10 000 euro denunciato come rubato e incassato dallo stesso Corona.

Il 15 luglio seguente viene assolto, come richiesto anche dal Pubblico Ministero.

Diffamazione a mezzo stampa
Caso Simona Ventura: assolto (2010-2011)
Il 31 maggio 2010 il PM di Milano Giancarla Serafini chiede il rinvio a giudizio per diffamazione per Corona, reo di aver prodotto le seguenti affermazioni in una lettera aperta inviata al settimanale "Chi" pubblicato il 26 agosto 2009: "Quanti pranzi e quante cene abbiamo condiviso in dodici anni di frequentazione che entrambi abbiamo avuto con Lele Mora? Potrei scrivere un libro sulla 'Simona segreta' e tu lo sai bene, molto bene. E anche Lele potrebbe farlo", affermazioni che secondo i legali di Simona Ventura avrebbero un intento chiaramente intimidatorio e diffamatorio, ragion per cui è stata sporta querela; chiesto il rinvio a giudizio anche per il direttore del rotocalco Alfonso Signorini, che avrebbe omesso i controlli necessari.

Il 20 settembre seguente il Gup Nicola Clivio rinvia a giudizio sia Corona che Signorini, accogliendo la richiesta del Pubblico Ministero. La Ventura si costituisce parte civile nei confronti di Corona.
Fabrizio Corona ha poi chiarito al processo: "Volevo dire che potrei raccontare un lato del suo carattere che non si conosce pubblicamente, ma non mi riferivo di certo a materiale fotografico o video".
Il 23 maggio 2011 Corona viene assolto in primo grado.

Caso Barbara d'Urso (2010)
Ad agosto era venuta alla luce un nuovo episodio di presunta diffamazione. La conduttrice Barbara d'Urso chiede infatti 100 000 euro di risarcimento a Corona, il quale nel dicembre del 2009 intervenne telefonicamente alla trasmissione Pomeriggio Cinque condotta dalla d'Urso e dove una giornalista presente in studio, Beatrice Baratto, riferiva di averlo querelato per truffa. Circostanza poi risultata reale. Tanto è che a seguito di quella vicenda Corona è stato poi condannato a 9 mesi dal Tribunale di Milano, più il risarcimento di tutti i danni. Nel corso della stessa trasmissione appunto il Corona ebbe un battibecco con la d'Urso dicendo: "Volevi un grande share? Te lo faccio fare adesso così andrai su tutte le televisioni d’Italia. Ti devi vergognare cara Barbara d’Urso, ti devi vergognare perché questo lavoro non sai neanche come si fa e non lo sai fare, e non sei stata e non sarai mai una giornalista. Se tu fossi una giornalista non avresti mandato in onda mio figlio senza un mio permesso e lì non vi ho querelato, hai fatto fare tutto quello che volevi alla mia ex moglie, sfruttando la mia questione personale per i tuoi interessi e facendo l'amica che non sei, e neanche amica di mio padre. Due: questa signora falsa e bugiarda (Beatrice Baratto) quando ti ha telefonato ha detto che due giorni fa ha fatto una denuncia. Dove ca**o è la denuncia? Tu la dovevi chiamare in studio oggi se portava una denuncia, e la denuncia non ce l'ha se no non potevi portarla, perché è una deontologia professionale".

Nel gennaio 2013 la d'Urso durante il suo programma Domenica Live, alla presenza del fotografo Maurizio Sorge in studio, ha dichiarato: "Una delle cause che ho in ballo con lui è perché Corona ha preso la faccia di mio figlio e l'ha sbattuta in prima pagina facendo credere che quello che aveva in mano fosse uno spinello e non una sigaretta. Si è permesso di toccare mio figlio e proprio perché sono mamma non ho potuto accettarlo".
Infine Corona manda una lettera di scuse dal carcere a Barbara D'Urso, letta dalla stessa conduttrice in diretta a Domenica Live il 18 gennaio 2015 con ospite la mamma di Fabrizio. Il 25 gennaio a Domenica Live Barbara d'Urso promette che andrà a trovare Corona ma solo tre giorni dopo, in seguito alla sentenza della Corte di cassazione che annulla lo sconto di pena a Corona, alla conduttrice viene chiesto di non parlare più della vicenda.

Truffa
Caso Baratto: 9 mesi in primo grado (2010-)
Il 13 novembre 2012 il Tribunale di Milano in primo grado condanna Corona a 9 mesi di reclusione per aver incassato 10 000 euro dalla giornalista ligure Beatrice Baratto in cambio di collaborazioni giornalistiche e ospitate in televisione salvo poi non mantenere l'accordo preso nel 2010. Il giudice ha inoltre stabilito che Corona debba restituire quanto indebitamente incassato.


Caso Castaldo (2011-)
Nell'estate del 2011 l'imprenditore Giuseppe Castaldo deposita contro Corona una querela al Tribunale di Milano per il reato di truffa contrattuale per aver versato 6 000 euro alla Fenice srl per la promozione del suo marchio di abbigliamento sportivo ("Vintage golf") con Sara Tommasi testimonial del marchio senza che poi Corona abbia rispettato il contratto. Come giustificazione per il mancato servizio con la Tommasi, gli è stato replicato che non poteva più essere utilizzata per via del suo coinvolgimento nell'inchiesta sulle serate-scandalo di Arcore con il premier Silvio Berlusconi.

Violazione di domicilio: risarcimento e ritiro della denuncia (2011-2014)
Per essere penetrato il 26 febbraio 2011 nell'abitazione di Concetta Serrano, madre della ragazza uccisa nel 2010 ad Avetrana, Corona viene rinviato a giudizio l'11 marzo 2013. L'inizio del processo, inizialmente fissato per il 2 luglio viene rinviato al 17 dicembre per un vizio di forma.

Corona, in un'intervista, aveva dichiarato di essere rimasto nell'abitazione degli Scazzi a chiacchierare amichevolmente per 30 minuti e di aver realizzato un’intervista con Ivano, amico di Sarah. Nel paese pugliese qualcuno gli avrebbe proposto delle immagini scottanti della povera ragazza.
Corona ha chiesto scusa alla signora, chiarendo che non aveva alcuna intenzione di spaventarla e che il suo obiettivo era quello di realizzare un’intervista esclusiva per alcuni settimanali, per la quale era pronto a offrire anche 50-100 000 euro.
Nel dicembre 2014, in seguito al risarcimento pagato da Corona, la Serrano ritira la querela e l'udienza preliminare del 17 dicembre viene cancellata.

Appropriazione indebita: pagamento dei danni e ritiro della denuncia (2011-2013)
Il 1º febbraio 2013 viene rinviato a giudizio dal Tribunale di Bolzano per appropriazione indebita: nell'agosto del 2011 non avrebbe pagato e riconsegnato nei termini previsti (tre giorni) un’Audi A8 dal valore di 80 000 euro presa in noleggio recapitandola con un ritardo di quindici giorni con annesse 25 multe. È quindi debitore di 5.800 euro nei confronti di Daniele Moschitta, amministratore dell'autonoleggio. Il processo, inizialmente fissato per il 30 aprile 2013, è stato poi rinviato al 18 giugno. Durante l'udienza le parti hanno raggiunto un accordo per il ritiro della denuncia in seguito al pagamento di 7 300 euro. La giudice Cristina Ebner ha quindi disposto il non luogo a procedere per intervenuta remissione di querela.


Oltraggio a magistrato e falsa testimonianza (2013-)
Il 5 marzo 2013 Corona, sorvegliato dalla polizia penitenziaria che lo ha tradotto dal carcere al Tribunale di Como, depone come testimone nel processo su presunte fatture false ed episodi di peculato legati a spettacoli organizzati al casinò di Campione d'Italia. Corona, che era già stato convocato due volte dal tribunale nei mesi precedenti ma non si era mai presentato, ha prima cambiato versione sul fatto che Nina Moric e Alessia Fabiani non si sarebbero esibite al Casinò e poi ha avuto un lungo alterco con il PM Mariano Fadda ("Mi porti rispetto, esigo educazione nei miei confronti, mi deve guardare in faccia quando mi parla"), al termine del quale il magistrato ha chiesto al tribunale la trasmissione degli atti in procura per oltraggio al magistrato in udienza e per falsa testimonianza.


Detenzione d'arma da fuoco: 5 mesi e 20 giorni in appello
In data 11 giugno 2013 viene condannato dalla Corte d'Appello di Milano a 5 mesi e 20 giorni di carcere per detenzione di arma da fuoco e ricettazione (pena non convertibile in multa); in primo grado era stato condannato a 4 mesi con pena convertibile in sanzione pecuniaria.


Violazione delle misure cautelari
Filone di Taranto: 5 mesi in primo grado

Nel dicembre 2013 viene condannato in primo grado, dal giudice monocratico del Tribunale di Taranto, a 5 mesi di reclusione per avere violato le misure di sorveglianza impostegli dal Tribunale di Milano. L'episodio risale all'ottobre del 2012 quando Corona si recò presso una discoteca di Martina Franca senza il permesso del Tribunale Milanese.


Filone di Lanciano: 25.000 euro di multa
Il 21 gennaio 2014 il Tribunale di Lanciano lo condanna a 3 mesi e 10 giorni di reclusione, convertiti in 25.000 euro, per aver violato gli obblighi di sorveglianza speciale del Tribunale di Milano tenendo senza permesso una serata di spettacolo in un bar di Lanciano il 5 ottobre 2012.


Evasione fiscale
Periodo d'imposta anno 2004: condanna definitiva ad 1 anno di carcere (2014)
In data 8 gennaio 2014 la Suprema Corte di Cassazione in Roma condanna Fabrizio Corona ad un anno di carcere dichiarando inammissibile il ricorso presentato dai suoi legali. Secondo la Suprema Corte Corona avrebbe evaso 488.205 euro relativi al periodo di imposta 2004. La pena si va quindi a sommare immediatamente agli altri anni di carcere già inflittigli.


Periodi d'imposta anni 2007 e 2008: assolto (2014)
Il 12 giugno 2014 Fabrizio Corona viene assolto dal Tribunale di Milano per insussistenza dei fatti contestati nell'ambito del procedimento, iniziato il 6 febbraio dello stesso anno, in cui era accusato di avere evaso il fisco, nel biennio 2007/2008, per un ammontare complessivo di circa 1,3 milioni di Euro.


Falso e corruzione: aumento di pena da 7 anni e 3 mesi a 8 anni e 7 mesi (2014)
Il 6 novembre 2014 il Tribunale di Lanciano gli aumenta la restante pena complessiva di 7 anni e 3 mesi a 8 anni e 7 mesi per i reati di falso e corruzione dopo il riconoscimento della Corte d’Appello di Lisbona dove era stato arrestato.


Annullamento dello sconto di pena: da 9 anni e 8 mesi a 13 anni e 2 mesi (2015)
Il 28 gennaio 2015 i giudici della Prima sezione penale della Corte di cassazione di Roma accolgono il ricorso del pm di Milano contro lo sconto di pena applicato dal gip di Milano nel febbraio 2014: viene annullata così l'ordinanza limitatamente alla continuazione per i reati di corruzione (1 anno e 2 mesi) e di bancarotta e frode fiscale (3 anni e 10 mesi) e ora il gip di Milano dovrà ricalcolare la condanna; Corona dovrà così scontare 13 anni e 2 mesi anziché 9 anni e 8 mesi e in più deve pagare anche le spese processuali.

sabato 7 febbraio 2015

La cassazione delle cose fastidiose


C'è un blog svizzero che seguo per prendere nota, quando diventerò SAS Mega Galattico Imperatore Generale Dell'Ordine Interstellare, di chi considerare fra l'inutile e il dannoso.

Il detto blog è blog.savoia.ch e ieri sera è nata l'ultima perla di questa persona mica tanto normale. E non perché sia verde politicamente (a volta afferma cose che hanno anche senso: come quando dice che la Svizzera deve rimanere fuori dall'Europa e che ci vuole la voce di tutti, indistintamente, per farlo capire a un paio di caproni seduti in consiglio federale) o perché miri proprio a uno di quei posti: è perché, come la stragrande maggioranza dei partiti/persone del no, dicono no a prescindere. Non gli interessa una fava se mettono in crisi sistemi o persone o intere valli: no è no. Punto. Del suo esempio sul no al secondo tubo (in italiano la seconda galleria) del Gottardo ne parlerò poi.




La perla di ieri è questa.
Titolo: La schiena dritta dei greci: una lezione per tutti
In pratica afferma che i Greci - culla della democrazia e dell'Europa - fanno benissimo a cercare di espellere questo cancro delle trojka, perché è giustissimo che si rifiutino di pagare quello concesso perché la libertà del popolo è sovrana rispetto a quei cattivoni della BCE, EU, FMI. Oibò, loro sono discendenti di quella gloriosa stirpe di guerrieri pensatori e artisti che hanno collaborato a costruire la storia dell'umanità. Quindi sono perfetti. Ah, dimenticavo: ovviamente nella contemporaneità del problema i più cattivi sono i tedeschi. Nel dubbio, è sempre meglio mettere di mezzo un tedesco. Ormai, è la moda imperante.

Ora, per considerare la Grecia come il primo compiuto esempio di democrazia, non deve essere sottovalutato che solo i cittadini ateniesi adulti di sesso maschile e che avessero completato l'addestramento militare godevano del diritto di voto; in sintesi, partecipava alla vita pubblica una percentuale oscillante tra il 10 ed il 20 % della intera popolazione presente. Questo, escludeva dalla partecipazione politica la gran parte della popolazione: minori, donne, anche quelle discendenti da cittadini ateniesi, schiavi, compresi coloro che avessero ricevuto la libertà, e infine i residenti stranieri.
Le donne, infatti, anche se erano titolari della cittadinanza e di limitati diritti patrimoniali, rimasero sempre escluse dalla vita pubblica e spesso erano relegate in apposite stanze delle abitazioni.
Quindi, democrazia (in senso moderno), un bel *****.

Poi, il Savoia si dimentica di questo: quel popolo greco, come per egizi, assiri, romani, etruschi, normanni, longobardi, celti, arabi, unni e mille altri non esiste più. Paragonare quello di duemila anni orsono con oggi è una stronzata. E anche bella grossa.

Questi greci sono quelli che per anni se ne sono fottuti del fatto che vivevano a livelli d'economia insostenibile, hanno sperperato denari ovunque in corruzione e fanculismo enormi.
E, dato che prima o poi il conto arriva sempre, adesso non hanno che due amarissime scelte: pagare stando zitti e sperando che si impietosiscano dandogli qualche dilazione, oppure avere davvero le palle per uscirsene da euro e Europa con tutti i rischi che comporta. Non nel non pagare il debito: se esci puoi anche dire "pernacchiona alla BCE e superpernacchia all'FMI" ma nel trovare la forza di sopportare gli enormi sacrifici che questa scelta comporterebbe.

PS: dato che al signor verde Savoia il mio commento non è piaciuto (è libero di cancellare quello che vuole, ovvio) e l'ha cancellato, io sono particolarmente astioso verso la categoria dei partiti/persone del no e quindi lo pubblico.
Tiè. 

L'odio per le quote latte


Che bello: prima ci son le quote latte e non sono contenti perché l'Europa li strangola. Poi tolgono le quote latte e non son contenti perché l'Europa li strangola.

Ma pensare due minuti no? Sembra difficile? Si, a quanto pare. E l'unica cosa che fanno è odiare l'Europa (e un po' anche i tedeschi: sembra sia spiritualmente utile).

Infatti, adesso che le hanno tolte, le rivogliono indietro.
La Stampa

Quotidiano net






Prima.
Gli agricoltori scendono in piazza contro le quote latte, perché le hanno sforate, perché le multe sono infami e perché l' Europa li vuole uccidere - con delle quote che li aiutano - e che ovviamente bisogna fare la Padania del Latte Padano, perché i malvagi tecnocrati di Bruxelles vogliono farli morire a favore del latte di plastica fatto dalla Bayer nei campi di sterminio. Ragionamento che non fa una grinza, se sei grillino, a esempio.

Oggi.
Le quote latte finiscono.
Gli agricoltori italiani scoprono, solo ora?, di non essere competitivi, scoprono che non sono poi così bravi a produrre latte - altrimenti sarebbero competitivi - e che stanno per essere stritolati da chi si è industrializzato meglio, come l'aumento di capannoni per allevare mucche da latte nelle campagne tedesche e non solo.
E non mi parlate di qualità. Che voi possiate produrre buon latte nella pianura padana, cioè in uno dei luoghi più inquinati del mondo, non ci credo più, nemmeno se lo vedo. Potete portare pure tutte le certificazioni che volete, così risparmiamo sulla carta igienica.
E adesso cosa si scopre? Che quei buffoni stavano dando la colpa alla UE di qualcosa che in realtà li stava proteggendo. 


Allora, vediamo di capire: se l'Europa fa le quote latte è perché vuole distruggere i prodi agricoltori padani. 
Se l'Europa non fa le quote latte è perché vuole distruggere i prodi agricoltori padani.
A me sembra che la verità sia una sola: qualsiasi cosa faccia l'Europa, c'è sempre qualcuno che la accusa. E' un comodo capro espiatorio per tutti i propri fallimenti.
Sia chiaro: non c'è nulla di male nel puntare su un dato settore industriale. Se l'Italia decide che fa bene il cibo o la Germania decide che fa bene le auto, o la Francia decide che fa bene "qualsiasi cosa faccia bene la Francia", non c'è niente di male a scommettere su un settore industriale.
Ma bisogna che il settore industriale ne sia degno. Si può scommettere su qualsiasi cavallo, a prescindere da razza e colore, purché non sia un cavallo perdente.

Questo è il punto. E la risposta è la più triste possibile.
La UE non la odiate perché le sue regole sono giuste o sbagliate. La odiate perché ha delle regole.

Basta questo a scatenare l'odio. Avete odiato il sistema delle quote quando c'era e odiate ancora lo stesso sistema quando le ha tolte. Avete chiesto di toglierle quando c'erano e chiedete di rimetterle quando vengono tolte. 
Avete tanto ciarlato di quote latte nate per proteggere l'industria tedesca e adesso che le quote latte non ci sono più, piagnucolate perché gli altri paesi europei vi stritolano a furia di produzione.
Volete regole che certifichino il Made in Italy ma volete anche regole che consentano di non certificarlo. 
Volete marchi di origine geografica controllata ma volete che non si indichi la vera origine dei prodotti. 
Non volete regole, volete fare i vostri porci comodi e volete l'esclusiva: volete, cioè, essere gli unici a poter truffare col marchio Made in Italy. 
Tutti gli altri devono dire il vero. Voi potete dimenticare l'origine del prodotto, gli altri no.
Perché voi non avete il problema della bontà delle regole. Avete il problema delle regole. 
Voi non odiate le regole perché sono giuste o sbagliate, belle o buone.
Voi odiate le regole perché sono regole.

giovedì 5 febbraio 2015

Vivere nel mondo di oggi ed essere contro l'uguaglianza per motivi di razza o colore è come vivere in Alaska ed essere contro la neve



Scende la neve
danzando scherzosa,
volteggiando i suoi petali
e donando alla terra
il suo vestito da sposa.
Scende leggera
sul letto del mondo,
oggi sarà festa,
fin dove l’occhio si posa...


Oliviero Amandola

Gara di golf sulla neve


A Carì si gioca a golf...sulla neve.


L'otto Marzo, in collaborazione con il Golf Gerre di Losone, si terrà una gara a 2.000 metri.
La prima edizione del Golf&Snow experience sarà accompagnata da un corso per principianti.






Per maggiori informazioni:
turismo@faido.ch, +41 77 481 50 17

Carì: http://cari.ch/?page_id=6&lang=it

Locandina: pdf