martedì 13 ottobre 2015

Teatro Sociale di Bellinzona


Storia del teatro

La nascita
Dopo animate discussioni la Società del Teatro, costituitasi nel 1846, decise di erigere il Sociale su un’area contigua al convento delle Orsoline (l’odierno Palazzo del Governo), che comprendeva una parte della strada che costeggiava le mura e una parte del fossato,che fu poi riempito con i detriti provenienti dall'abbattimento della Porta Locarno e della relativa murata medievale. Questo sottofondo poco compatto causò nel tempo degli assestamenti che fecero inclinare l’edificio su di un lato, come si può osservare ancora oggi.

Inaugurato il 26 dicembre 1847, il Teatro divenne ben presto il centro della vita culturale e mondana Bellinzonese.
Il possesso di un palco era un segno di distinzione sociale; particolare attenzione venne perciò riservata al rituale dell’estrazione a sorte dei palchi, previsto annualmente nella seconda domenica di dicembre allo scopo di assicurare un’equa rotazione dei palchi tra gli azionisti della Società.

L'abbandono
La gestione non sempre felice del Teatro, la programmazione poco omogenea e gli umori del pubblico furono le cause delle alterne fortune del Sociale fin dal secondo Ottocento. Ma il declino si accentuò gravemente con la progressiva e definitiva trasformazione in cinema negli anni cinquanta.
Nel 1967 il Teatro venne definitivamente chiuso. Da allora fu sempre più considerato una topaia da demolire senza esitazione e tutt’al più un nostalgico feticcio del bel tempo passato. Il degrado si appropriò anche del palcoscenico, compromettendo la struttura lignea degli apparati scenici. La fine di un mito?

La rinascita
L’opera di sensibilizzazione promossa dall'Associazione “amici del Teatro Sociale” e la successiva costituzione della “Fondazione Teatro Sociale” hanno creato le premesse per il salvataggio e il recupero del Teatro, oggi iscritto nei monumenti storici di importanza nazionale.
Dopo un’accurata indagine sulla storia e sullo stato dell’edificio, l’architetto Giancarlo Durisch ha progettato il restauro del Teatro.
Il cantiere è stato aperto nel 1993.I lavori diretti dallo studio dell’arch. Sennhauser hanno innanzitutto riguardato il consolidamento statico dell’edificio e la costruzione della nuova struttura portante del tetto. La demolizione del ristorante ha permesso di recuperare la bellezza della facciata che dà sul giardino di Piazza Governo. Al consolidamento della struttura lignea dei palchi è seguito il ripristino della scenografica decorazione in cartapesta, realizzata dall'artigiano veneziano Giorgio Clanetti.
Nel Teatro Sociale si sposano armonicamente tecnologia d’avanguardia ed eleganza ornamentale. La bellezza degli stucchi e delle tinte (curate dal restauratore Luigi Gianola) e lo sfavillio delle luci accolgono lo spettatore fin dal Foyer d’entrata, per poi avvolgerlo e conquistarlo definitivamente nella sala teatrale...
Al Teatro attori, musicisti e danzatori troveranno uno spazio accogliente e attrezzatissimo dal profilo scenotecnico. Dopo i tempi bui dell’abbandono, il Teatro Sociale conosce finalmente le luci dell’arte, dell’invenzione e della creatività, fondamenti dell’identità e cardini della civiltà di ogni comunità. Vi auguriamo delle piacevoli serate al Teatro Sociale di Bellinzona.

Testo di R. Reichlin