mercoledì 20 aprile 2016

Se pensate che l'informazione sia troppo onerosa, provate a vedere quanto si paga l'ignoranza.



Avete alquanto rotto i coglioni col referendum...
In quanti modi avete rotto i coglioni? Lasciate che li enumeri virgolettando le vostre affermazioni:

1. "avete rinunciato ad esprimere il voto"
No, porca di quella qualsiasi divinità vi illudiate pensi a voi!
Il referendum abrogativo è costruito proprio in modo che, in un paese con un'intelligenza media superiore ai 75 punti di QI, solo chi vota SI vada a votare.
Se uno vuole votare NO, sta a casa e ha votato! Nel referendum abrogativo stare a casa è espressione chiara di volontà sul quesito referendario. Andare a votare per votare NO è un'idiozia visto che serve solo ad "aiutare" chi vota SI a raggiungere il quorum.

2. "Non era il referendum, era l'occasione di mandare un messaggio"
Il fatto che "voi" e non-abbastanza-milioni di amici vostri abbiate deciso che non è un referendum, non cambia il fatto che è solo ed esclusivamente un referendum. Volete mandare un messaggio? Scrivete, manifestate, fate quello che vi pare, ma non rompete il cazzo: questo era un referendum.

3. "Trivelle, natura, capitalisti, yadda yadda"
Quindi non avete capito una mentula nemmeno sul referendum in sé. Ottimo. Infatti avete bellamente ignorato il mare di analisi serie sul quesito referendario messe (gratis) a disposizione di chi voleva documentarsi. Ovvio che se invece avete cercato informazioni in siti che si chiamano qualcosa come "anarchico è bello", "okkupato, prova dopo" o simili, avete sbagliato sapendo di sbagliare.

4. "Ma il referendum è uno strumento del popolo..."
E infatti il popolo si è espresso, vedi punto 1. E già che ci siamo, anche qui vi beccate comunque un cartellino rosso, cari ignorantelli sprovveduti, visto che questo referendum non è stato ottenuto con la raccolta di firme (vedasi referendum di iniziativa popolare) ma è stato richiesto direttamente da alcune regioni per motivi che definire politicamente poco limpidi è un cortese eufemismo.

5. "Ma i petrolieri cattivi seguiteranno a fare..."
... esattamente quello che potevano fare prima e che avrebbero seguitato a fare se avesse vinto il SI. Vedete, questo è il problema principale dell'essere ignorantelli sprovveduti: non avere nemmeno una vaga idea di cosa sarebbe e non sarebbe cambiato in un caso o nell'altro.

A questo proposito urge un aggiornamento del disposto costituzionale che preveda alcune semplici domande nella scheda in grado di invalidare la medesima in caso di risposte errate. Cito le prime che mi vengono in mente:
a) Domande di cultura generale per validare il voto a politiche e amministrative.
b) Domande specifiche sull'argomento per validare il voto referendario.
Lo so che la maggior parte della gente non se ne rende nemmeno conto ma a me comincia a rodere il culo che il mio voto valga quanto quello di un coglione convinto che se avesse vinto il SI:
- Renzi si sarebbe dovuto dimettere;
- le trivelle sarebbero sparite (e la fatina dei pozzi avrebbe provveduto a sigillare il sito);
- i petrolieri cattivi avrebbero dovuto versare 200 euro sul conto corrente di ogni probo cittadino;
- gli onesti sarebbero andati in parlamento su un barile alato di petrolio nostrano (500.000 tonnellate annue estratte, corrispondenti al 9,1 per cento della produzione nazionale e pari allo 0,8 per cento degli italici consumi).
Non informarsi è un diritto, per carità, esattamente come la libertà di opinione...sarebbe carino però un po' di rispetto per l'intelligenza altrui, concetto che tradotto per gli ignorantelli sprovveduti suona così: non vi volete informare? Allora tenete per voi le vostre opinioni o al massimo scambiatevele nei vostri circoletti pseudoculturalparrocchiali. Volete invece spargere la vostra opinione ai quattro venti? Allora abbiate l’intelligente pudore di capire prima di cosa parlerete!



Infine, qualcuno mi spieghi come questo "proteggerebbe la natura".
Nella scheda la frase prima di quella da elidere riporta che i titoli in essere sono fatti salvi (e resta lì anche se vince il SI), l'unica cosa che cambia è la durata che non è più la vita utile del giacimento.
I titoli in essere hanno validità media di 15 anni comunque prorogabili fino a 45, ben oltre la vita utile media stimata di un giacimento nel Mediterraneo. Non metto qui le fonti da cui ho tratto questi dati – anche se non sembra amo i miei lettori - ma volentieri le pubblicherò a richiesta.
Ah, sarebbe stata cancellata anche la clausola sul rispetto delle normative sulla sicurezza e salvaguardia ambientale, giusto per completare il quadro di sconsolante e becera disinformazione. Ultima cosetta: ma quanti sono i soldi spesi per questa pagliacciata? Non sarebbe stato più etico, civile e corretto discutere la cancellazione di una frase (di questo si tratta, in fondo) in parlamento?



Non votare ad un referendum è un modo di esprimere dissenso, non solo in merito al quesito, ma anche e soprattutto nei confronti del referendum stesso e della sua opportunità. Astenersi per non far raggiungere il quorum è un mezzo lecito e democratico di esprimere la propria idea di dissenso. Ma oggi il dissenso sta diventando una malattia e qualcosa di odioso, per cui è giusto offendere e infangare chi non la pensa come noi. Prima accetteremo che referendum e elezioni sono due tipi di consultazione molto diversi che in comune hanno solo gli aspetti pratici e logistici, prima ricorderete che in Italia il Presidente del Consiglio non è mai stato eletto perché non lo prevede il sistema elettorale e che "fermare le trivelle" è uno slogan affascinante ma privo di contenuti come "tutti a casa", prima conquisteremo quella coscienza di popolo che tanto ci manca ma che, per pura presunzione, qualcuno è convinto di avere e di poter comunicare semplicemente alzando la voce e offendendo chi la pensa diversamente.




E visto che il referendum "doveva salvare il mare a favore delle rinnovabili", vediamo quanto ne sapete di energie di questo tipo:

1. Fotovoltaico: i contadini al posto di coltivare la terra la affittano a speculatori che con gli incentivi statali guadagnano un pozzo di quattrini...Come saranno smaltiti i pannelli quando saranno obsoleti? Mistero della fede.

2. Biogas: ci sono due categorie, gli agricoltori e i soliti speculatori. I primi producono gas con i loro scarti e utilizzano parte dell'energia per la loro azienda e il resto la vendono mettendola in rete. I secondi comprano le cascine abbandonate e ci piazzano dentro una falsa azienda agricola che compra il necessario per fare biogas da contadini e immettono tutta la corrente prodotta in rete pagata 26 centesimi al kw da Enel...A voi costa 0,06 da Enel. I verdi rimandati in matematica per i prossimi due millenni.

3. Oli vegetali: si usano al posto del diesel e, per produrli, vengono create piantagioni da cui ricavare olio di palma, colza, e affini...Peccato che si debbano disboscare foreste per dare spazio alla sempre maggior richiesta e anche qui incentivi statali a 0,26€/kw...Rimandati come sopra.

4. Pirogassificazione del legno: viene bruciato in caldaie in pressione e rilascia un gas combustibile. Non si usa solo lo scarto del legno ma per fare il cippato per alimentare questi reattori...Inutile discutere del divario costo/ricavi.

Però voi che parlate tanto già lo sapevate vero? Lo so che sono ripetitivo ma la parola “coglioni” seguita a rimbombarmi in testa...




Fonti: Blacksaphire, Ministero sviluppo economico, Manrico Social. 
Immagini da Facebook.