lunedì 14 settembre 2015

Fidati di quella vocina nella tua testa che dice “Forse sarebbe più interessante se…”. E allora fallo.

Facciamo una piacevole simulazione: siete alle Wsop Circuit di Campione – 16/29 Settembre prossimi – e avete giocato molto oculatamente. La busta con le vostre chips è bella gonfia: bene, è giunto il momento di rilassarsi e di andare a vedere qualcosa che probabilmente non conoscete.
Nei dintorni della cittadina sul lago Ceresio ci sono moltissime attrattive e abbiamo scelto per voi alcuni luoghi particolari, dal futile allo storico.


Per cominciare andiamo a Mendrisio al FoxTown (link): un enorme outlet con oltre sessantasette negozi che spaziano dall'abbigliamento ai casalinghi passando per i giocattoli e i gioielli. Sette, fra ristoranti e bar, vi offrono piatti sfiziosi e variegati fra una passeggiata e l’altra su e giù per i quattro grandi piani dell’edificio.


Aperto tutti i giorni dalle 11 alle 19 (anche domenica, cosa che in Svizzera non succede mai), dotato di grande parcheggio sia interno sia esterno e servito anche da mezzi pubblici, il FoxTown è un ottimo posto dove trovare quel qualcosa che si cerca e non si è trovato. Sovente ci sono particolari offerte vantaggiose: per esempio i prossimi mercoledì (combinazione proprio quelli delle WSOPC) ci sono sconti aggiuntivi sui prodotti Adidas.

Andando per musei (link a tutti i musei presenti in Ticino), uno davvero particolare si trova sul Monte San Giorgio a Meride. Il Monte San Giorgio è situato ai piedi delle Alpi Meridionali, a cavallo tra il Canton Ticino e le aree dei monti Pravello e Orsa nel Varesotto. 


Attorniato dai due rami meridionali del Lago Ceresio, il monte raggiunge la sua massima altitudine a quota 1.097 metri in territorio svizzero. E’ uno dei più importanti giacimenti di fossili marini al mondo del Triassico medio (247-237 milioni di anni fa). A differenza di altri giacimenti di fama mondiale – che presentano di regola un unico livello fossilifero attribuito a un momento ben preciso della storia geologica - il Monte San Giorgio mostra almeno cinque diversi livelli, ciascuno dei quali può contenere più di un’associazione fossile. Questo particolare aspetto permette lo studio evolutivo, sull'arco di milioni di anni, di determinati gruppi di organismi riferiti allo stesso ambiente. Da questi cinque livelli sono stati finora estratti oltre ventimila fossili. Nel complesso, si contano circa venticinque specie di rettili, cinquanta specie di pesci, più di cento specie di invertebrati oltre a varie specie di vegetali, in particolare conifere.
Qui, nel centro del paese di Meride, sorge il museo - iscritto nel Patrimonio mondiale dell’UNESCO – dove sono in mostra raccolte davvero uniche di fossili di animali e piante provenienti dagli eccezionali giacimenti. Una ricostruzione lunga due metri e mezzo del sauro terrestre Ticinosuchus accoglie trucemente il visitatore. Viveva circa 240 milioni di anni fa ai margini di un mare subtropicale, insieme a molti pesci e altri sauri che si erano adattati alla vita acquatica. L’eccezionale stato di conservazione degli scheletri del Triassico medio del Monte San Giorgio ha reso la “montagna dei sauri” un sito naturalistico di fama mondiale. Distribuito su quattro piani, presenta una grande varietà di esseri viventi che abitavano il mare e la costa del Ticino meridionale di allora: tra 245 e 180 milioni di anni fa. Illustrazioni e modelli rendono comprensibile al visitatore questo mondo da lungo tempo scomparso, i cui fossili sono stati estratti, preparati e descritti scientificamente da specialisti svizzeri e italiani a partire dal 1850.


Facendo un salto nel Sopraceneri (il cantone di lingua italiana si divide in due con il Monte Ceneri come spartiacque fra il basso e l’alto Ticino da cui le denominazioni correnti: Sottoceneri e Sopraceneri) e superando quindi Lugano, la fermata d’obbligo è Bellinzona. Primo perché la parte antica è molto bella e poi per i suoi castelli (link).


I castelli di Bellinzona sono fra le più mirabili testimonianze dell'architettura fortificata medievale elvetica. La configurazione odierna della chiusa bellinzonese, che ha le sue lontane origini in un nucleo tardo-antico sito sulla collina di Castelgrande, si deve sostanzialmente alla complessa attività edilizia promossa nel Quattrocento dai Visconti, duchi di Milano. Risale a quell'epoca la costruzione di un possente impianto difensivo che sbarrava la valle del Ticino in tutta la sua larghezza per arrestare l'avanzata dei confederati dalla Svizzera interna. Ancora oggi questa fortificazione, con le sue mura merlate, le torri e le porte, non cessa di destare meraviglia.  Definendo Bellinzona una chiave dei passi alpini e una porta di passaggio obbligato per l'Italia in uno scritto indirizzato al duca di Milano nel 1475, il commissario di guerra Azzone Visconti intese sottolineare il ruolo strategico della città e richiamare l'attenzione sulla necessità di apportare migliorie alla chiusa nella valle del Ticino. Infatti su Bellinzona convergono tanti valichi come su nessun altro sbocco meridionale delle Alpi. Accanto ai passi del San Gottardo, Novena, Lucomagno e San Bernardino, aperti oggi al traffico moderno, occorre ricordare gli antichi itinerari a piedi, a cavallo o con bestie da soma come Greina, molto frequentata, e il San Jorio lungo l'asse ovest-est Domodossola-Centovalli-Valtellina. All'altezza della strozzatura di Bellinzona, nello spazio di pochi chilometri tutte queste vie si allacciavano a un'unica arteria di comunicazione che più a sud nuovamente si diramava in diverse strade che per terra e per acqua portavano alla pianura lombarda. Nei secoli la fortuna dei singoli passi battuti da sovrani, ambasciatori, messaggeri, commercianti, mandriani, pellegrini, guerrieri, profughi e mendicanti è stata altalenante. Analogamente anche l'importanza strategica di Bellinzona ha subito variazioni nel corso del tempo a causa della mutevole politica dei trasporti, come anche della situazione topografica particolarmente favorevole all'impianto di opere di fortificazione. Un dosso roccioso proteso verso la piana dal fianco orientale della valle costituisce una chiusa naturale che lascia aperti solo due passaggi: a est, la strettoia dove nel Medioevo è sorto l'insediamento urbano; a ovest, il tratto pianeggiante bagnato dalle imprevedibili acque del Ticino che scorrono verso il lago Maggiore. Difficile immaginarsi un luogo più propizio all'edificazione di uno sbarramento difensivo.
Sino all'età moderna inoltrata la zona alluvionale del fiume Ticino con il piano di Magadino ridotto a palude, rimase ostile a ogni forma di insediamento umano. Ancora nel XV secolo un braccio navigabile del lago Maggiore raggiungeva Bellinzona, dando vita allo sviluppo di un pittoresco piccolo porto nei pressi della Torretta, “torre di controllo” dell’epoca e non più esistente da tempo.

Ora è possibile visitare i tre castelli: partire da Castelgrande (proprio in centro a Bellinzona) e da lì proseguire – volendo anche a piedi – verso i manieri di Montebello e Sasso Corbaro e passeggiare su quasi tutte le murate per ammirare le nerborute difese cittadine. Al loro interno ci sono sempre mostre con tematiche diverse: fotografiche, arte (antica, moderna, contemporanea) su Bellinzona o comunque il Ticino; a Castelgrande c’è anche un ricco museo archeologico e una sala dove viene proiettato un video, di una ventina di minuti e molto ben fatto, sulla storia delle fortificazioni e dei signori che governarono il territorio bellinzonese.


Se invece vi piacciono le emozioni forti – e magari la voglia di fare una passeggiata nei boschi - perché non tentarvi con il ponte tibetano? Ebbene sì, a Sementina (link) c’è un bellissimo ponte eretto da pochi mesi, lungo 270 metri e dal ragguardevole peso di circa 50 tonnellate. 



Realizzato dalla Fondazione Curzútt-S. Barnàrd, istituzione indigena per la salvaguardia della zona, consente di attraversare l’impervia valle che divide i comuni di Monte Carasso e Sementina. Il ponte unisce Curzutt e S. Bernardo alla Via delle Vigne, consentendo di effettuare escursioni in una zona ricca di presenze storiche, paesaggistiche ed enogastronomiche. Ancorato a una quota di 696 metri, nel punto centrale il ponte s’innalza ondeggiando a ben 130 metri dal suolo. Il camminamento, largo un metro scarso, è in legno di larice. Il ponte è comodamente accessibile grazie alla funicolare che da Monte Carasso porta a Mornera passando da Curzùtt, antico e caratteristico borgo collinare che costituisce il punto di partenza ideale per scoprire un sito ricco di testimonianze.

E visto che avete fatto uno sforzo vuoi per i castelli o vuoi per il ponte, ecco dove mettere le gambe sotto il tavolo per rifocillarvi. Due locali a Bellinzona: Trattoria Cantinin dal Gatt e, per chi ama il classico, la pizzeria Lampara.

Al Cantinin del Gatt si può andare più volte senza mai mangiare la stessa cosa: ed è un bene perché la cucina è buona. Lo chef propone tutti i giorni un nuovo menu a pranzo e una nuova carta serale circa ogni due settimane, a seconda delle stagioni. Alcune delle proposte vengono preparate con prodotti solo locali. L’ambiente è accogliente (la trattoria è in una vecchia casa riattata in un piccolo vicolo del centro storico), il personale è attento e i dettagli sono molto curati. Con il bicchiere d’aperitivo non manca un piattino di lardo e pane integrale. E con il caffè, biscottini alle mandorle.
Per una cena completa: tra i 40 e i 60 franchi a persona.

La Lampara è invece un ristorante pizzeria, di chiarissime origini italiane, che ha il vantaggio d’essere sempre aperto e con cucina “elastica” per i parametri svizzeri: cioè si mangia anche prima e dopo gli orari canonici del mezzodì o delle sette di sera. Vasta la carta delle pizze e interessante il menù, soprattutto quello del giorno. Spettacolare il fritto di pesce di calamari e gamberetti con patatine fritte, molto abbondante e soprattutto leggero. Il costo si colloca fra i 30 e 60 franchi a testa.



A questo punto, non resta che augurare buon gioco e buona permanenza a coloro che affolleranno i saloni del Casinò di Campione per queste attesissime WSOP Circuit. 



Fonti: Ticino turismo, Bellinzona Turismo, Internet