martedì 15 ottobre 2013

Il fondamentalismo (del nulla) manco fosse il tuo.

(aggiornamento alle 20.00: sospese le esequie)

Alla fin fine il centenario gerarca Priekbe non solo è morto ma anche sepolto. 
Questo dopo che si è discusso se, dove e come celebrarne i funerali, se farlo in chiesa o altrove, prendendo a calci l'auto e magari malmenando qualcuno dato che si era già in piedi: il tutto per ottenere "audience" sul fondamentalismo del nulla.

Vado a spiegare: gli unici che avrebbero diritto (malgrado siano passati oltre 68 anni) di qualunque forma di rivalsa nei confronti dell'ex ufficiale tedesco sono soltanto i parenti diretti di coloro che son morti alle fosse ardeatine. Tutti gli altri - compresi tutti quelli che sui social network contribuiscono a farmi  pensare  che non siamo tutti uguali e non abbiamo tutti gli stessi diritti - non hanno nessun fondato motivo per sentirsi perseguitati. Da nessuno. 
Non hanno partecipato alla guerra, non erano partigiani, non erano nazisti. Forse hanno avuto un parente in guerra o uno che ancora ricorda qualche spizzico di guerra ma questo non li autorizza a definirsi "perseguitati dal gerarca nazista". Non sono mai stati perseguitati davvero. Si fanno portavoce dei perseguitati - che spesso se ne stanno per i fatti loro e hanno cose ben più importanti cui pensare - e si inalberano per conto terzi.
In questo mondo ci siano ancora un sacco di posti dove se sei ateo vieni ammazzato e se sei agnostico ti impalano, dove si pratica l'infibulazione, se sei gay ti impiccano e altro ancora. E trovo anche sacrosanto che ci sia qualcuno che si occupa dei diritti civili delle persone che debbono patire le crudeltà umane e cercare di portare loro (quando possibile) qualunque genere di conforto.

Ma fate un piacere al genere umano: non atteggiatevi come se  tutto succedesse solo a voi. Non siete vittime di nessuna inquisizione, di nessuna sharia, di nessuna persecuzione. E mettere una croce su un questionario "a chi destinare l'otto per mille" non è ancora considerata una persecuzione. 
Gli omosessuali impiccati non sono - comunque - uno spettacolo edificante. Ma per incazzarsi per questo come se accadesse a voi dovete essere gay. E dovete essere gay iraniani.

Potete arrabbiarvi e manifestare contro i persecutori, è una ragione per fare qualcosa ma non una ragione per sentirsi perseguitati. Anche se foste gay. Perché non succede a voi. Quindi state lottando per un sacco di cose giuste, ma non siete vittime. E non avete conti in sospeso. 
Parlarne come se ne aveste vi copre di ridicolo.